L’Università degli Studi della Tuscia è nata nel 1979, portandosi dietro anche le carte della Libera Università attiva dal 1969 al 1979, quindi un Ateneo giovane che sta costituendo ora il proprio archivio storico, e ha grande attenzione per il proprio archivio di deposito. Quest’ultimo, non meno dell’archivio storico, ha bisogno di ordinamento, di idonei strumenti di ricerca e di locali accessibili e sicuri.
La realizzazione di un Archivio di Ateneo consente di concentrare in un unico luogo le fonti che saranno oggetto di digitalizzazione. La definizione di archivio con tutto quello che ne consegue e lo stesso metodo storico pongono al centro della riflessione il rapporto univoco tra soggetto produttore e fondo, rapporto che va tutelato soprattutto guardando al contesto della digitalizzazione. Seguendo l’ordine originario delle carte, depositate e preservate all’interno dell’Archivio di Ateneo, si possono offrire ad un vasto pubblico, specialistico e non, fonti digitali affidabili.
Il complesso archivistico ha quindi assunto la funzione di "sistema memoriale" ed in tale contesto, per valorizzare la memoria accademica con archivi personali o di organizzazioni legate alla vita universitaria, c’è bisogno di un luogo fisico di conservazione delle fonti, in grado di rappresentare da ulteriori prospettive il radicamento dell’Ateneo nella società e nei contesti urbani di riferimento.
L’intervento, in linea con le più ampie finalità del progetto, ha come caratteristica connotante la tutela, buona conservazione e sicurezza dell’Archivio di Ateneo, evitando in questo modo all’importante apparato di documenti ogni situazione di rischio. Questo intervento per la realizzazione di un Archivio di Ateneo, si inserisce nel percorso intrapreso dall’Università della Tuscia, unitamente alle comunità professionali e studentesche, di recupero della propria storia in rapporto a quella del contesto in cui opera, attivando significative iniziative di valorizzazione della propria memoria e di quella del territorio in cui è inserita.